R.C. SAN SEVERO. ADOLESCENZA…FRA TERRE DI MEZZO E TEMPI SOSPESI….

Promosso dal R.C. di San Severo il 19 marzo 2021 si è tenuto un interclub cui hanno aderito i R.C. di Cerignola, Foggia, Foggia Capitanata, Foggia Giordano, Manfredonia e San Giovanni Rotondo, Il Rotaract e l’Interact di San Severo, gli Inner Weel di Cerignola, Foggia e San Severo.
Dopo i saluti della Presidente dr.ssa Mina Leccese, un breve intervento del Vescovo, Mons. Giovanni Checchinato, ha sottolineato l’importanza delle relazioni interpersonali, dell’ascolto, dell’immedesimarsi nell’altro.

La dr.ssa Anna Latino, pediatra e responsabile nazionale per “Abusi e maltrattamenti” della FIMP, ha evidenziato come l’adolescenza sia una “emergenza nell’emergenza”; enfatizzata ed esasperata dal “tempo sospeso” nel quale tutti stiamo vivendo oggi.
L’adolescenza è una “terra di mezzo” tra l’infanzia e l’età adulta, un attraversamento faticoso ma necessario per la costruzione dell’identità personale e verso l’autonomia e l’indipendenza dalle figure genitoriali, passando per mutamenti non solo ormonali, fisici e sessuali, ma anche cognitivi, emotivi e relazionali; questo attraversamento è stato brutalmente interrotto dall’attuale “tempo sospeso”.

Importante quindi da parte degli adulti cogliere precocemente i segnali adolescenziali, una volta scambiati per semplice disagio, sfocianti in “facilitatori” come alcool, droga, violenza, cyber bullismo, autolesionismo, tentativi di suicidio a volte portati a termine, isolamento nella “rete” con il rischio di un progressivo e talora assoluto isolamento sociale o di pericolosi adescamenti on line o di vittimizzazione da parte di esperti cyber bulli.
Troppo spesso, però, le famiglie stesse tendono ad attribuire ad altri la responsabilità di quanto accade ai loro ragazzi (cattive frequentazioni, disponibilità di alcool e droghe sul mercato, diffusione di internet, ecc.) e a delegare scuole, parrocchie ed associazioni per la risoluzione dei problemi, sottovalutandone per prime l’importanza e l’urgenza.
E’ quindi fondamentale il ruolo della famiglia, oltre che della scuola e delle altre istituzioni educative: a tutti noi spetta il compito di rendere visibili gli “adolescenti invisibili”.

Il prof. Carmine Collina, dirigente scolastico del liceo “Fiani-Leccisotti” di Torremaggiore, ha parlato di” Cura delle relazioni e pedagogia del desiderio: la scuola e la ricerca dell’identità”: l’importanza delle relazioni padre-figlio/adulto-giovane e del reciproco riconoscimento; della centralità delle relazioni nella scuola; della relazione educativa come capitale sociale, del valore del “desiderio” dal quale discende la “relazione educativa e la dimensione dell’Attesa”; concludendo con la RELAZIONE EDUCATIVA della scuola COME CAPITALE SOCIALE anche soprattutto in tempo di Covid con le consequenziali negative distanza sociale e DaD.

La prof.ssa Elvira Lops, docente di Filosofia presso il liceo “Rispoli-Tondi” di San Severo ha posto l’accento su di un tipo particolare di violenza, molto pervasiva ma poco rilevata: la “violenza simbolica”, esercitata non con l’azione fisica o per un fine psicologico, ma attraverso l’imposizione della visione del mondo e dei ruoli sociali all’interno di un sistema relazionale. Ha esemplificato con due fenomeni, il caso recente di una bambina morta per sfida in un circuito di social network ed il caso degli hikikomori che si sta diffondendo in occidente. Forme di disagio che la Lops fa risalire ai fenomeni antropologici ancor prima che sociali.

Il Governatore, dr. Giuseppe Seracca Guerrieri, ha voluto onorare l’evento con le sue conclusioni di lettura positiva delle giovani generazioni.

Pier Carlo Pazienza

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