In conformità alle sue attitudini professionali quale maestro di musica, il nuovo presidente del Rotary Club Altamura Gravina, Vincenzo Cipriani ha iniziato il suo percorso rotariano con un incontro piuttosto significativo.
Nella serata di venerdì 16 settembre presso la Terrazza Monumentale della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina in Puglia, con la partecipazione di un pubblico attento e numeroso, ha indetto una serata in ricordo di un gruppo musicale inglese che negli anni sessanta è stato all’avanguardia in tutto il mondo. Il titolo dell’incontro : ALL YOU NEED IS BEATLES ( tutti abbiamo bisogno dei Beatles) ha fatto ricordare a tutti gli intervenuti quegli anni in cui i quattro musicisti spopolavano nel panorama musicale di tutto l’Occidente.
In apertura Vincenzo Cipriani ha ringraziato il Presidente della Fondazione, Domenico Cornacchia, per la disponibilità concessa al club offrendo l’uso della terrazza del museo particolarmente ospitale.
Successivamente ha presentato il relatore ufficiale dell’incontro, il prof. Alessandro Alfieri, docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma.
Nel suo intervento il prof. Altieri ha citato i Beatles come fenomeno della cultura di massa con un successo a livello globale senza paragoni, riuscendo a conquistare in modo particolare anche gli Stati Uniti d’America con la contagiosa bellezza della loro musica, la loro irriverente ironia e la loro eleganza britannica.
Citando brani famosi, con l’ausilio di alcuni video, il prof. Altieri ha fatto riferimento a Yesterday come una melodia da sempre presente nell’animo di ciascuno di noi e successivamente ad Eleanor Rigby come inizio di un periodo sperimentale di racconto cinematografico.
Oltre alle riproduzioni di video, tutti i presenti hanno potuto apprezzare la musica dal vivo, sia pure con l’utilizzo della sola chitarra, da parte di un bravissimo chitarrista fingerstyle, Antonello Fiamma che, oltre a riprodurre brani famosissimi dei Beatles, ha presentato anche una sua composizione.
In chiusura il prof. Altieri ha ricordato l’incontro di John Lennon con Yoko Ono e la sua tragica fine a seguito di un increscioso omicidio, mentre ha fatto presente che Paul McCartney che durante l’attività dei Beatles era considerato il secondo leader del gruppo dopo John Lennon, nel corso di quest’anno ha compiuto 80 anni di vita.
La serata si è conclusa con i saluti dell’Assistente del Governatore Giuseppina DiNubila che si è complimentata con il Presidente per la interessante serata.
Domenico Montemurno
R. C. PUTIGNANO. UNA FESTA PER LE FAMIGLIE
Il 18 settembre 2022, il nostro presidente Francesco Mercieri, ha partecipato alla manifestazione “Una festa per le famiglie” ed ha incontrato il presidente ed alcuni componenti del C.D. dell’ “Associazione Farinella” che ha promosso ed organizzato l’evento. La manifestazione si è svolta nel Parco Almirante di Putignano ed è stata oggetto di un nostro service. Infatti il messaggio che tale evento ha veicolato è perfettamente in linea con il nostro tema di questo anno di servizio: ” Sviluppo sostenibile “. Come è noto, la stabilità della famiglia è un elemento fondamentale per la nostra società e per la sostenibilità di ogni progetto di sviluppo oltre che un grande valore proprio rotariano.
Pietro Gonnella
IL ROTARY CLUB PUTIGNANO E LA STORIA DELLA FALDACCHEA DI TURI
IL ROTARY E DE CAROLIS HANNO FATTO CONOSCERE LA STORIA DELLA FALDACCHEA DI TURI
Nel Chiostro dell’Arte di Turi, lo scorso 15 settembre, il Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, ha presentato ai numerosi intervenuti ed ospiti “La Faldacchea di Turi, storia, dimostrazione e degustazione”. Il presidente del club, Francesco Mercieri, ha fatto presente che tale incontro si inserisce nell’ambito rotariano dello sviluppo sostenibile e della riscoperta e della valorizzazione degli antichi mestieri ed ha, a brevi linee, ricostruito la storia del chiostro, costruito nel 1500 e facente parte della chiesa e del convento francescano di San Giovanni; quest’ultimo custodisce pregevoli dipinti ed è stato trasformato nel tempo in rettoria, parrocchia, ospedale, ospizio, scuola, biblioteca. Il pregiato chiostro, in epoca recente, è passato alle cure del comune di Turi. Egli ha accennato anche all’antica Torre dell’orologio, costruita nel 1892 dal turese Giuseppe Schettini su progetto dell’arch. Sante Simone di Conversano. La produzione della “Faldacchea di Turi”, tipico dolce di mandorla, si inserisce perfettamente, secondo il presidente, nell’ambito sopra descritto e rappresenta oggi una importante realtà economica della cittadina. Il sindaco Tina Resta, nel dare il benvenuto a Turi ai numerosi ospiti, ha affermato che essi “non si pentiranno per niente di essere intervenuti a questa serata speciale, perché speciale è la Faldacchea di Turi, che si fa solo a Turi”. Ella ha anche affermato che essa è un dolce importante che, grazie al dr. Stefano De Carolis, è stato valorizzato e fatto conoscere in Italia e nel mondo. Quindi il dr. Stefano De Carolis, sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri, giornalista e cultore di storia locale, ha illustrato la storia e le origini della “faldacchea”. Avendo egli molto e spesso frequentato la Spagna da circa venti anni, ha riferito di aver scoperto che in un ex convento delle Clarisse di Toledo le suore confezionavano dei dolcetti a base di mandorla, chiamati “huevos de faldiquera o faltriquera”, italianizzato “uova di faldiguera”, perché le suore clarisse (ma anche donne comuni), in antico indossavano una specie di tasca di tessuto, finemente ricamato, sotto il grembiule o la gonna nella quale, oltre a tenere cose di varia utilità, avevano anche questi dolcetti di mandorle, piccoli come uova di piccione. Inoltre, poiché il dolcetto si presenta come un “dolce a tasca”, perché a Turi, nella pasta di mandorle, vengono inseriti (“intascati”) una amarena e del pan di Spagna imbevuto di alkermes, da entrambi i termini, secondo il De Carolis, proviene il nome di “faldacchea”. Nella cittadina – ha proseguito De Carolis – fino ad alcuni anni fa, era diffusa una storia popolare secondo cui una ragazza turese, Anna Antonia Martinelli, classe 1870, confezionasse a Turi questo dolcetto fin dalle fine dell’ottocento. La “vox populi” turese sosteneva anche che la Martinelli, detta “monecacedde”, per la sua figura sottile e minuta, era una suora proveniente dal convento di Cassano, dove aveva appreso l’arte della produzione della faldacchea. Le sue ricerche però, hanno riscritto la storia del dolce in quanto, presso l’archivio storico della Diocesi di Conversano, ha ritrovato un documento inedito del 1887, firmato dal cardinale di Roma, che attesta che questa ragazza turese, allora sedicenne ( che non è mai stata suora delle Clarisse né tantomeno a Cassano), effettivamente, era stata autorizzata ad entrare nella clausura del monastero di Turi per assistere due monache allettate. In tale monastero turese, frequentato per circa dodici anni, la Martinelli ha acquisito molti segreti delle monache clarisse, tra cui il confezionamento di questo dolcetto che, senza ricetta scritta alcuna, le suore si tramandavano oralmente, di generazione in generazione. De Carolis ha anche ricostruito che Antonia Adele Dragone, insieme alle sorelle Assunta ed Aurelia , che avevano appreso l’arte dolciaria sempre dalla monecacedda, per tanti anni sono state, a loro volta, maestre dolciarie di tante giovani turesi. La particolarità dei dolcetti di Turi è nella cottura della pasta di mandorle che fa durare più a lungo la loro “bontà”, fino anche a tre mesi ed anche che, in tale pasta cotta, viene insaccato un pezzetto di “pan di Spagna” bagnato di alkermes .Tale dolcetto è diventato negli anni il dolce di rito di tanti matrimoni pugliesi. Ninetta (Antonia Adele) Dragone, discepola della “monacedda”, secondo il De Carolis “ è stata una autentica fuoriclasse nell’arte dolciaria ed una pioniera della faldacchea turese”. Ed anch’ella ha molto alimentato una economia che a Turi oggi si aggira su di una produzione di circa 20 tonnellate all’anno. Si tratta di un prodotto totalmente artigianale – ha assicurato il dr. De Carolis – completamente fatto a mano, dall’inizio alla fine del procedimento che, se vengono rispettate bene tutte le fasi di produzione, ha bisogno di almeno cinque giorni per il suo confezionamento. A Turi dagli anni settanta hanno operato anche le maestre dolciarie Vincenza Carenza ed anche Lucia Massaro che hanno operato per davvero tanti anni, allieve della Martinelli e della Dragone. Un’altra maestra dolciaria è stata Aurelia Lieggi, classe 1940, contadina che, dopo aver fatto per anni dolcetti nelle case di tanti Turesi, negli anni settanta si è messa in proprio nella produzione ed ha passato il testimone alle figlie Anna Maria (presente alla serata) e Stella Verna; oggi, si ritiene, le maggiori produttrici di faldacchee a Turi. “L’eredità della monecacedda e delle sue allieve – ha concluso De Carolis – è stata raccolta dalla nuova generazione delle pasticciere di Turi che hanno mantenuta viva la tradizione dolciaria turese ed avviato una notevole nuova economia”. Quest’anno – ha informato ancora – il dolcetto è stato donato anche alla regina Paola del Belgio a Bruxelles e che a marzo scorso essa è stata riconosciuta quale Prodotto Agroalimentare Tradizionale italiano “PAT”. Un anno fa è stata costituita a Turi una “Associazione della Faldacchea”, fortemente voluta dal De Carolis della quale ne è anche presidente, necessaria per preservarne la propria identità e la propria particolarità. Il prossimo traguardo da raggiungere, ormai vicino, sarà la registrazione del marchio, del “brand collettivo” del comune di Turi. Traguardo fondamentale che sarà sicuramente volano dell’economia turese, con sicura apertura di nuovi laboratori che poi diventano aziende, aumento della occupazione, affermazione della cittadina nel panorama interno ed internazionale. A conclusione, Stefano De Carolis ha mostrato un antico apparecchio, “bagnomaria da pasticceria” (che serviva moltissimo alla preparazione della faldacchea). A tal proposito egli ha colto l’occasione per proporre al sindaco un progetto di realizzazione di un museo civico che racconti il dolce di mandorla e la faldacchea. E’ seguita una dimostrazione veloce della produzione del dolcetto tipico . Ci ha pensato la maestra dolciaria Nunzia Di Brindisi che ha preparato i dolcetti che poi … voilà, sono volati in un attimo. “Bagnati” da due bottiglie magnum di spumante “Lessini e Durella”, inviate per l’occasione dal Rotary club gemellato di Verona Soave.
Pietro Gonnella
IL GOVERNATORE AUCIELLO VISITA IL ROTARY CLUB VENOSA
Il Rotary Club di Venosa ha ricevuto in visita ufficiale il Governatore del Distretto 2120 per l’anno rotariano 2022-2023, Nicola Maria Auciello, accompagnato dall’Assistente Giovanni Navazio, presso la sede del club.
La partecipazione calorosa di numerosi soci all’incontro con il governatore ha confermato l’interesse del club a mantenere un rapporto importante e vitale con il Rotary International.
Una tappa fondamentale nel novero degli appuntamenti dell’anno rotariano ed ha permesso al Governatore di conoscere da vicino la situazione organizzativa e le progettualità del Club venosino.
“Il Rotary è futuro” questo il motto di Auciello di quest’anno. Il Governatore ha, in tale ottica, analizzato, prima con il Presidente Michele Cervellino e il Segretario Rosa Centrone – quindi con i membri del Consiglio e i Presidenti di Commissione – le attività del Club, in un costruttivo scambio con tutti i partecipanti.
“Ho notato in voi una grande progettualità e questo spero che vi porti ancora nuovi soci Vi auguro una buona riuscita del programma e dei service che avete in programma per questo anno Rotariano. Siate una grande famiglia. Noi vogliamo sognare il futuro con i piedi per terra, pensando al passato che ci insegna a non sbagliare.
Il mondo va avanti a una rapidità impensabile e allora dobbiamo gestire il cambiamento. Tutti insieme possiamo fare del bene nel mondo”.
Infatti, grazie alla Rotary Foundation si può rendere questi sogni sempre più incisivi, trasformandoli in progetti e interventi reali. “Per svolgere tutte queste attività al meglio” continua Aucello, “bisogna essere preparati e informati su come il Rotary cresce e cambia, ed il Governatore ha ricordato che gli strumenti di formazione non mancano e sono tutti disponibili sul MyRotary.”
Il presidente Michele Cervellino, supportato dai presenti, ha avuto modo di illustrare le diverse attività del club in una sintetica carrellata dei vari progetti portati all’attenzione del Governatore e poi riproposte ai soci e agli ospiti in seduta plenaria, decisamente molto partecipata. Successivamente ha descritto il Club come attivo, collaborativo, motivato e partecipato, attento al presidio dei nuovi ingressi dei soci, concentrato non solo sul donare, ma soprattutto sul “fare”. È stata occasione per presentare l’ingresso di un nuovo socio Luca Lovaglio. L’incontro è poi proseguito con la conviviale, ottimamente organizzata dal Prefetto Giusy Dinardo, mentre da parte sua il governatore ha ribadito la centralità di ogni singolo club –con le sue peculiarità e la sua storia – nell’azione del Rotary, che ha voluto soffermarsi con tutti per meglio approfondire la conoscenza dei soci.
IL R. C. SAN SEVERO E L’ EDUCAZIONE ALLA FISCALITA’
Nel pomeriggio del 16 settembre presso la sede sociale si è svolto il primo modulo del progetto “EDUCAZIONE ALLA FISCALITA’ ” rivolto agli studenti degli istituti superiori del territorio.
Il progetto si propone di chiarire ed illustrare quali siano i fondamenti costituzionali (cd principi di solidarietà e sussidiarietà) da cui scaturiscono gli obblighi di natura fiscale delle persone fisiche e giuridiche, con cenni allo Statuto del Contribuente ed all’attività degli Uffici finanziari e delle Corti di giustizia tributaria, come da qualche giorno vengono chiamate la ex Commissioni Tributarie nell’ambito della riforma voluta dal PNRR.
Accolti dal presidente del club, prof.ssa Linda Lenza, erano presenti molti soci, numerosi ospiti ed “addetti ai lavori”, i dirigenti scolastici degli Istituti superiori che hanno aderito all’iniziativa e numerosi ragazzi: dopo i saluti dell’l’assistente del governatore distrettuale, prof. Antonio Tosco, l’avv. Raffaella Di Biase, socia del club e giudice tributario, ha brevemente illustrato il progetto che si articola in due moduli.
Il primo “in presenza” – svolto nella tavola rotonda del 16 settembre – in cui che ha visto relatori illustri nelle persone del Dott Ennio Sepe , garante del contribuente per la Regione Puglia, e della dr.ssa Anna Maria Epicoco, giudice tributario a Bari; ha moderato l’incontro il dott. Giorgio Granieri, giudice tributario a Foggia, che ha brevemente illustrato anche l’intervento dell’assente dr. Carlo Picuno, magistrato della Corte dei Conti; hanno illustrato i principi costituzionali dell’imposizione fiscale, i principi di solidarietà e sussidiarietà, l’importanza dell’educazione fiscale soprattutto per i giovani e le iniziative che si stanno prendendo al riguardo, tra le quali si inserisce quella del R.C. di San Severo.
Il secondo si rivolgerà in via telematica, secondo un calendario in via di definizione con le varie scuole, agli studenti degli Istituti Superiori, nell’ambito dei corsi di Educazione Civica e di altre materie curriculari, illustrando gli argomenti anzidetti.
Al momento gli Istituti Scolastici che hanno aderito sono il liceo Rispoli-Tondi di San Severo, l’istituto Fraccacreta di San Severo, l’istituto Leccisotti di Torremaggiore, l’istituto Federico II di Apricena, l’istituto Di Maggio di San Giovanni Rotondo.
Pier Carlo Pazienza
Dal Rotary 25.000 € di buoni pasto al Comune di Bari per i rifugiati Ucraini
Prosegue senza sosta l’impegno del Rotary in favore di tutti coloro che provano sofferenza.
Con una sobria cerimonia svoltasi mercoledì 7 settembre nella Sala Giunta del Comune di Bari, il Governatore del Distretto Rotary 2120 Nicola Maria Auciello ha consegnato al Comune di Bari 25.000 Euro in buoni pasto destinati ai rifugiati ucraini presenti nel capoluogo pugliese: ancora una iniziativa umanitaria che il Distretto 2120 del Rotary Internationan di Puglia e Basilicata ha potuto programmare in virtù della partnership con la Rotary Foundation. Il Governatore Auciello era accompagnato dal Past Governor Gianvito Giannelli e dai responsabili dei vari Rotary Club cittadini.
L’intervento ha preso l’avvio nel corso dello scorso anno sociale grazie alla iniziativa del Governatore 2021-22, Gianvito Giannelli, e della Commissione Distrettuale Rotary Foundation, presieduta da Vincenzo Sassanelli, tesa a fare pervenire dalla sede centrale del Rotary International, negli Stati Uniti, una sovvenzione per la risposta alle emergenze. Operando, poi, in collaborazione con il Comune di Bari, che ha un rigoroso protocollo per l’assegnazione degli aiuti alle famiglie ucraine rifugiatesi nel nostro territorio, ed in particolare con Francesca Bottalico assessora al Welfare, si è giunti a poter donare ai rifugiati 25.000,00€ di buoni pasto. “Desidero ringraziare a nome dell’amministrazione comunale il Rotary per questa donazione, che dimostra ancora una volta la sensibilità dei soci rispetto alle diverse esigenze della nostra comunità – commenta l’assessora al Welfare -. Sin dall’inizio del conflitto abbiamo predisposto una serie di iniziative volte ad assicurare l’accoglienza e la cura di quanti oggi sono costretti a vivere il dramma della guerra e la lontananza dalle loro case, e il Rotary si è mostrato da subito molto attento ai bisogni delle persone rifugiate attivandosi per cercare di supportare i cittadini ucraini presenti in città”.
La donazione fa parte di un più ampio progetto che ha visto tutto il Distretto Rotariano protagonista di una corsa agli aiuti umanitari e avrà a latere la consegna di 4.000,00 € di buoni pasto a studenti Ucraini che allo scoppio della guerra si trovavano in Puglia e Basilicata per l’Erasmus e che sono rimasti bloccati nel nostro territorio.
«Fare del bene nel mondo è il motto ed il core business della Fondazione Rotary – hanno dichiarato il PDG Giannelli e il Presidente Sassanelli – convinti come siamo che la costruzione di un mondo migliore passi attraverso la eliminazione di ogni forma di sofferenza, materia a cui il Rotary International riserva grande cura.
La “The Rotary Foundation” – con il cui ausilio è stata attivata questa iniziativa – è ben nota nel mondo per aver assegnato oltre 350.000 borse di studio e per l’impegno quasi quarantennale nella lotta per la eradicazione della poliomelite dal nostro pianeta. Ma non molti sanno che la sua missione, al cui servizio si impegnano 1.400.000 Rotariani nel mondo, è quella di consentire la promozione della comprensione internazionale, della buona volontà e della pace nel mondo, grazie a progetti umanitari che hanno come obiettivo il miglioramento della salute, il sostegno all’istruzione, l’accesso all’acqua potabile e l’alleviamento della povertà. Ha il massimo indice di affidabilità in quanto da oltre quindici anni Charity Navigator, un’organizzazione indipendente che valuta la affidabilità e la qualità delle organizzazioni filantropiche, attribuisce alla “The Rotary Foundation” il livello più alto di valutazione.
Il Distretto 2120 del Rotary International, si estende sul territorio di Puglia e Basilicata e conta 56 Club e oltre 2250 soci. Ha una lunga tradizione – iniziata fin dal 1933 con la fondazione del primo Club – di opere di solidarietà e di alleviamento della fame e della sofferenza sia in paesi in via di sviluppo sia all’interno delle nostre due regioni.
Riunione del R.C. Bari Sud del 13.09.2021 “L’effettivo colonna portante del Club. Come svilupparlo?Come mantenerlo?” relatore il socio Gino Nisio.
<<L’effettivo colonna portante del Club. Come svilupparlo? Come mantenerlo?>>
Parlare dell’effettivo è senza dubbio un tema di grande interesse per tutti i rotariani. Ancor di più se a trattare l’argomento è un socio come Gino Nisio, rotariano di lungo corso e memoria storica del nostro Rotary Club Bari Sud, di cui è stato Presidente nell’anno di passaggio al nuovo millennio, oltre ad aver ricoperto diversi altri incarichi di prestigio.
Con la sua consueta “verve”, Gino Nisio ha toccato, nella sua relazione, i punti più salienti sull’annosa questione dello sviluppo dell’effettivo. Occorre anzitutto, ha sottolineato Nisio, che i soci si sentano protagonisti del Club, attraverso iniziative di coinvolgimento e di informazione, soprattutto in relazione ai service che ogni anno il presidente di turno intende portare avanti. Di qui la necessità di impostare un piano strategico del Club per far sì che i soci si sentano costantemente impegnati a perseguire gli ideali del Rotary. Idea, questa, ripresa anche dal Presidente Giancarlo Chiaia, nel suo intervento, in cui ha ribadito il suo interesse per i giovani e ha invitato tutti a mettere da parte i personalismi e a ricordare costantemente il concetto del “servire e non servirsi”.
A fare da sfondo alla riunione, le luci di Bari Vecchia e dei suoi monumenti, contemplati dalla splendida terrazza del Circolo Barion in una fresca serata di fine estate.
Francesco Giordano
Interclub sulla giustizia a cura del R.C. Bari Sud con i clubs metropolitani del 20.09.2021

Tavola rotonda “La riforma della giustizia”
Interventi: On. Avv. Francesco Paolo Sisto, Sottosegretario di Stato per la giustizia
Dott. Salvatore Casciaro, segretario generale della A.N.M.
Dott. Ciro Angelillis, sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione
Prof. Avv. Giampiero Balena, componente della commissione sulla riforma della magistratura onoraria presso il Ministero della Giustizia
Si è aperto il grande “cantiere” delle riforme della giustizia. Esso non si esaurisce negli interventi sul processo penale, ma abbraccia il processo civile, quello tributario, impatta sui profili ordinamentali e sul sistema elettorale per il Consiglio superiore della magistratura (CSM), senza trascurare l’impegno per un riassetto organico della magistratura onoraria. Sullo sfondo anche i referendum sulla giustizia in relazione ai quali prosegue alacremente la raccolta delle firme. Per la prima volta da molti anni a questa parte si tratta di riforme non “a costo zero”, essendo destinati alla giustizia ben 2,3 mld. Il nostro Paese è sotto la lente dell’Europa che monitorerà il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei tempi del processo civile (40%) e del processo penale (25%). Forti sono le attese dei cittadini per una giustizia più efficiente e vive le speranze degli operatori economici tenuto conto della stretta correlazione tra relazioni commerciali, produttività economica e funzionamento della giustizia. Le misure messe in campo sono realmente efficaci? Se nel civile la vera scommessa è costituita dal modello organizzativo dell’Ufficio del processo che inserisce nello staff del giudice giovani assistenti, sul modello dei clerks dei paesi anglosassoni, nel settore penale si vorrebbero assicurare scansioni temporali più certe e stringenti e, in tale contesto, troverebbe collocazione anche la discussa riforma della prescrizione procedimentale (o anche detta improcedibilità). La Ministra Cartabia ritiene, quella sull’improcedibilità, una disposizione di civiltà che riallineerà il processo penale agli standard europei fissando tempi certi di definizione del processo penale. Ma l’art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) individua il processo come mezzo al fine, e ciò perché la funzione fisiologica del processo è l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità. Consentendo il dissolvimento dell’intero processo nel caso in cui vengono superati tempi certi per l’espletamento delle impugnazioni, forte è il rischio di nuove condanne della CEDU per la lesione degli interessi della vittima del reato e del suo diritto alla conclusione del processo con una sentenza sul merito dell’accusa.
dott.Salvatore Casciaro
La riforma del processo penale, c.d. Cartabia, è inserita all’interno del Piano per accedere alle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione europea e persegue l’obiettivo di abbattere l’arretrato del carico giudiziario e ridurre i tempi del processo. Essa prevede, a fianco alle modifiche della disciplina processuale, una pluralità di interventi strutturali, quali la implementazione delle dotazioni tecnologiche e la realizzazione del c.d. ‘Ufficio per il processo’, con l’assunzione di personale di supporto ai magistrati, alle cancellerie e alle segreterie degli uffici giudiziari.
Quanto alla riforma della disciplina processuale, significativa è l’introduzione dell’istituto della “improcedibilità dell’azione penale per superamento dei termini di durata massima del giudizio di impugnazione”, con il quale il legislatore, per garantire il rispetto del principio della ‘ragionevole durata del processo’, pone un termine per la celebrazione del giudizio di appello (2 anni) e del giudizio di Cassazione (1 anno).
Altra innovazione di rilievo è quella della introduzione dei ‘criteri di priorità’ nella trattazione delle notizie di reato, che devono essere previsti dai criteri organizzativi degli uffici di Procura, sulla base delle indicazioni del Parlamento.
La riforma, nel complesso, appare, però, poco incisiva sul versante della deflazione del carico giudiziario che, invece, avrebbe potuto coltivare attraverso la previsione di un più ampio accesso alle alternative al processo – innestando nel nostro ordinamento l’istituto della c.d. “Archiviazione meritata” (suggerito dalla ‘commissione Lattanzi’) – e una coraggiosa opera di depenalizzazione di alcune delle (troppe) fattispecie di reato oggi esistenti.
dott. Ciro Angelillis
La visita del Governatore al Club di Nardò
Ogni anno la visita del Governatore è un evento molto atteso, solenne, forse il momento più importante per la vita di un Club. Il 26 settembre Gianvito Giannelli con la gentile consorte Lilly ci ha onorato della sua presenza nella cornice di Villa Taverna in zona Cenate a Nardò. L’ufficialità della serata, ben cadenzata nella successione dei momenti, rapidamente ha instaurato un clima cordiale e amichevole con il prestigioso ospite. Illustrare i propri programmi, lo stato di salute del Club e ascoltare la dettagliata e precisa analisi del Governatore è un momento formativo importante molto apprezzato da tutti. Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito a contribuire al service personale della moglie del Governatore, per dotare di un defibrillatore tutti i palazzi di giustizia del Distretto. Il progetto prevede anche la formazione del personale all’uso corretto di uno strumento così importante per salvare vite. “Ogni giorno ne vale la pena”, ci ricorda Gianvito invitandoci a cercare e trovare sempre il senso profondo della nostra missione
Marcello Falconieri
Il Distretto 2120 nel Comitato Interpaese Italia – Palestina
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«Considero una preziosa occasione la costituzione del Comitato Interpaese per affrontare nuove sfide e cogliere nove opportunità di relazioni e di ben operare nell’interesse comune e, in particolare, dei nostri amici palestinesi». E’ il commento del Governatore del Distretto Rotary 2120, Gianvito Giannelli, a margine della cerimonia per la consegna della “Carta” al neonato Comitato Interpaese Italia – Palestina.
Giannelli si è detto «particolarmente onorato» di aver aderito all’iniziativa: «La disponibilità a introdurre il Distretto 2120 nel nuovo organismo è stata immediata ed entusiasta, nella consapevolezza delle infinite opportunità di servizio che si aprono davanti a noi dalla cooperazione e dall’amicizia con il Distretto e i Club di quell’area del Medio Oriente».
Del Comitato Interpaese fanno parte, oltre al 2120 (Puglia e Basilicata), i Distretti 2031 (Piemonte nord-Valle d’Aosta; Governatore Luigi Viana), 2032 (Piemonte sud – Liguria; Governatore Silvia Scarrone), 2080 (Lazio – Sardegna; Governatore Gabriele Andria), 2101 (Campania; Governatore Costantino Astarita), 2102 (Calabria; Governatore Ferdinando Amendola), 2110 (Sicilia – Malta; Governatore Gaetano De Bernardis).
«Noi palestinesi – ha osservato il coordinatore nazionale dei Comitati Interpaese della Palestina, Iyad Aburdeineh – cerchiamo amicizia e fratellanza con tutti i Paesi e promuoviamo la pace, la giustizia e il rispetto dei diritti umani internazionali. Cerchiamo quindi di approfondire le nostre relazioni ed espandere i nostri rapporti con i Paesi amici e di estendere il nostro aiuto per servire principalmente il settore sanitario, senza tralasciare gli altri. I nostri amici italiani hanno una lunga storia di supporto alla Palestina, ma questa volta stiamo creando un percorso più strutturato per fornire un servizio migliore».
Il Pdg Alessandro Pastorini, coordinatore nazionale dei Comitati Interpaese di Italia, Malta e San Marino, ha spiegato che «la cerimonia della consegna della Carta è sempre un momento di grande importanza ed emozione. La nascita di questo nuovo Comitato è il frutto di una collaborazione che da oltre un anno trova realizzazione in un importante Global Grant a favore dei bambini palestinesi affetti dalla nascita da sordità grave».
Il Governatore del Distretto 2452 (Palestina, Armenia, Bahrain, Giordania, Libano e Emirati Arabi Uniti) Ashot Karapetyan, ha rimarcato che «i CIP sono un veicolo perfetto che unisce i rotariani in un bisogno comune». «La nostra esperienza nel servizio internazionale – ha aggiunto – ha confermato che negli ultimi anni l’organizzazione dei Comitati Interpaese si è sviluppata nella giusta direzione e i risultati del nostro lavoro, di cui sentiremo molto parlare nel prossimo futuro, lo testimoniano».
Chiudendo l’incontro, il Pdg Gian Michele Gancia, Presidente ICC Italia – Palestina, ha spiegato: «L’ICC Italia – Palestina entra così nella rete dei 400 ICC Rotary formata da Club e Distretti di due o più Paesi che collaborano a progetti per ampliare le amicizie e la comprensione interculturale, promuovere legami più forti tra soci, Club e Distretti di Paesi diversi e stabilire network oltre i confini nazionali, con l’obiettivo di servire per cambiare la vita delle persone e con il fine ultimo di promuovere sempre e comunque la pace».
Vittorio Massaro