IL ROTARY CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE AD ALBEROBELLO
Una studentessa si è detta impressionata per il volume di cibo che viene gettato, soprattutto di “un chilo di pollo” che, per poter arrivare sulla nostra tavola, ha bisogno dell’impiego di quattromila litri di acqua. Un’altra ha ringraziato per aver appreso come “gestire” bene il frigorifero di casa, sia per evitare spreco di cibo e di energia, sia per evitare malattie da cibo avariato ma apparentemente sano. Un ragazzo ha detto che “si porta a casa” il concetto della “lista delle cose da comprare” al market, sobria e non ridondante, entro il reale fabbisogno della famiglia. Un altro ancora, a proposito del pollo: “Perché, il pollo si innaffia?”; ironia per confermare di aver appreso bene che i quattromila litri di acqua impiegati sono distribuiti in tutti i processi della catena alimentare, dal suo mangiare e bere in masseria alla macellazione, alla posa nel piatto sulla nostra tavola. Un altro, di aver acquisito la consapevolezza dell’importanza del controllo della data di scadenza di un prodotto alimentare, sia al market che a casa, dove esso deve essere disposto in frigo più avanti rispetto all’altro che scade dopo. Un altro studente ha letto tutti gli appunti che diligentemente ha preso durante l’incontro, dicendosi contento che il Rotary abbia “preso a cuore” anche questo problema della nostra società. La dott.a Bellacicco ha invitato i giovani a mettere in pratica a casa, tutto quello che hanno appreso, anche nella consapevolezza che nel mondo, ogni quattro secondi, un uomo muore di fame. La dott.a Masci ha fatto constatare che il nostro compito non è soltanto risparmiare ma è anche rispetto per l’intera comunità, per gli altri che non hanno la possibilità di consumare: infatti “voi siete ragazzi fortunati”. L’ultimo incontro del progetto rotariano “Nutrire ed educare al contrasto dello spreco alimentare” ha avuto luogo lunedì scorso, 20 marzo, all’Istituto “Basile Caramia-Gigante” di Alberobello. Accolti e presentati dalla prof.a Cinzia Ruggieri, nelle veci del preside Angelita Griseta; dalla collaboratrice prof.a Emma Longo e dalla referente al progetto salute dell’istituto, prof.a Nunzia Salamida, il presidente del Rotary club Putignano trulli e grotte, ing Francesco Mercieri, dopo aver ricordato i valori rotariani, ha fatto presente come anche il tema dello spreco alimentare si inquadra perfettamente nelle linee di intervento del Rotary, nella considerazione che il cibo è una risorsa limitata, esattamente come l’acqua e che pertanto esso non va sprecato. Hanno affrontato l’argomento tre esperti rotariani: il dott. Giuseppe Nitti, la dott.a Olimpia Masci e la dott.a Ezia Bellacicco. Efficace lo slogan che hanno presentato: “Rotaryuniamoci per nutrire meglio e fare un bidone allo spreco”. Ma quanto cibo sprechiamo in tutto il mondo? Un terzo di tutto quanto prodotto. Una quantità che potrebbe nutrire quattro volte le persone affamate di tutto il pianeta. Nei paesi più industrializzati come l’Italia, più della metà di tutto lo spreco avviene in casa nostra (meno al ristorante o al supermercato), quando si cucina, si mangia e si sparecchia. Nelle nostre case noi sprechiamo di più perché siamo pigri, non guardiamo le date di scadenza e perché cuciniamo troppo. Nel mondo viene sprecato il 35 per cento del pesce (circa uno su tre); come dire tre miliardi di salmoni che, se messi in fila, uno dopo l’altro, ci consentirebbero di coprire dieci volte la distanza terra-luna. Ma sprechiamo anche il venti per cento della carne prodotta (circa 75 milioni di mucche), il trenta per cento dei cereali (circa 763 miliardi di confezioni di pasta) ed il 45 % di frutta e verdura (quasi una mela su due)! La dott.a Masci ha richiamato l’attenzione sul fatto che, per produrre un alimento, servono tante risorse: lavoro, benzina… ma soprattutto acqua (qui l’esempio, ripreso in apertura che, per produrre un pollo, in tutta la filiera occorrono quattro mila litri di acqua). La carne è l’alimento che, solitamente, ha bisogno di più risorse per essere prodotta Ma questo non vuol dire che non dobbiamo mangiarne – ha chiarito la dr.a Masci- ma che dobbiamo prestare attenzione a non gettarne via nemmeno una piccola quantità perché ciò vuol dire gettare via tante risorse preziose utilizzate per produrla. Ella ha invitato anche a riflettere sul fatto che ogni essere consuma circa 3.800 litri di acqua al giorno, di cui solo 137 per uso domestico, appena 167 per i prodotti di uso quotidiano e ben 3.496 per il cibo che mangiamo. Acqua che noi non vediamo ma necessaria per produrre i cibi, i beni ed i servizi che consumiamo ogni giorno (pari a venti vasche da bagno!). Ella ha definito “acqua invisibile” quella che c’è dietro una porzione di verdura (32 litri); in un piatto di pasta (169) in una fetta di carne bovina (1.550!). Per cui ogni giorno – ha detto agli studenti increduli- voi potete fare qualcosa: potete scegliere di contenere il consumo di acqua, a tavola, senza rinunciare al piacere del cibo; per esempio, se un menu a base di origine animale ha bisogno di 4/5 mila litri di acqua, uno di “stile mediterraneo” ne ha bisogno della metà e ci fa anche bene!”. Quindi ha fatto notare come nella “piramide alimentare ed in quella idrica” più si sale in vetta in quella alimentare (formaggi, carne, pesce…) più c’è consumo di acqua, tanto che l’una è rovesciata rispetto all’altra. “Ricordate che ogni volta che gettate una fetta di pane, sprecate 40 litri di acqua, ogni volta che buttate una mela, ne sprecate 70; ed un uovo, 135 litri. A tavola dunque, scegliete il benessere. Bevete più acqua ma “mangiatene di meno”. Cosa ci aiuta a sprecare di meno in casa? Sicuramente comprare solo quello che ci serve; prima di andare a fare la spesa, dobbiamo controllare la dispensa e verificare cosa ci serve davvero; in questo modo non avremo una dispensa troppo piena di cose superflue che poi butteremo. Inoltre possiamo ridurre lo spreco nel nostro frigorifero semplicemente tenendolo il più pulito possibile. Infatti, un frigo disordinato e sporco facilita la proliferazione batterica e di tutti quei microrganismi che deteriorano gli alimenti. Utile, in dispensa come in frigo, mettere davanti i prodotti che scadono prima così da non dimenticarceli e lasciarli scadere. Ma quali sono i cinque punti chiave per alimenti più sicuri? La dott.a Masci ha riportato le raccomandazioni della World Health Organization: abituarsi alla pulizia; separare gli alimenti crudi da quelli cotti; fare cucinare bene gli alimenti; tenere gli alimenti alla giusta temperatura; utilizzare solo acqua e materie prime sicure. In casa tuttavia, ha ammonito la relatrice, se facciamo la lista della spesa ma poi cuciniamo troppo e serviamo porzioni esagerate, non abbiamo risolto più di tanto il problema dello spreco. Cuciniamo dunque, quanto necessario, serviamo porzioni corrette così, se dovesse avanzare qualcosa, la possiamo conservare in frigo e consumare nei pasti successivi. Infine: perché è importante parlare di spreco alimentare? Perché non sprecare fa parte di una corretta alimentazione, come fortemente suggeriscono l’OMS e la FAO. Anche la Regione Puglia sensibilizza a non sprecare cibo: “Il cibo è vita. Non sprecarlo!” è uno dei suoi messaggi principali.
Pietro Gonnella
R. C. PUTIGNANO. NUTRIRE ED EDUCARE: IL ROTARY PER IL CONTRASTO ALLO SPRECO ALIMENTARE
NUTRIRE ED EDUCARE: IL ROTARY PER IL CONTRASTO ALLO SPRECO ALIMENTARE
Lunedi 6 marzo, nell’auditorium “Giuseppe Boccardi preside” dell’istituto “Basile Caramia-Gigante” di Locorotondo, ha avuto inizio un nuovo progetto del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte “Nutrire ed educare nel contrasto allo spreco alimentare”, ideato a livello distrettuale nella convention di Pugnochiuso del 21 maggio scorso. Il presidente del club, ing. Francesco Nicola Mercieri, ha spiegato che tale progetto affronterà, per le nuove generazioni, i temi della corretta alimentazione e degli stili di vita, della nutraceutica (fusione dei termini nutrizione e farmaceutica), del contrasto allo spreco alimentare e della importanza di una produzione circolare e sostenibile. Il prof. Giuseppe D’Onghia, referente rotariano del progetto, ha illustrato le finalità di tale service che sono quelle di responsabilizzare gli studenti e le famiglie ad una corretta alimentazione ed ad un consumo senza sprechi; di sostenere il prestigio ed il ruolo fondamentale della scuola in virtù di una comune vocazione pedagogica con il Rotary e di mettere a disposizione del territorio le competenze professionali dei rotariani. Il tema affrontato nel primo incontro per le classi terze e quarte, è stato “Nutrizione e sport”. Il prof. Francesco Palmisano, referente del “progetto salute” dell’Istituto e responsabile territoriale di “Intercultura”, ha evidenziato come, nell’ambito scolastico, l’opera del Rotary si incrocia spesso con quella della scuola e con essa si integra e si complementa. In questo Istituto in cui, in questo anno scolastico, ricorre il centenario della scomparsa di Giovanni Basile Caramia, un secolo di impegno per la formazione tecnica e la promozione culturale in agricoltura in cui si è passati da contadini poveri a cittadini europei, il presidente Mercieri ha presentato le due relatrici, dott.a Maddalena Laera e dott.a Rosalba Liuzzi, entrambe dietiste. La dr. Laera ha spiegato i principi della attività fisica ricordando che l’OMS raccomanda di svolgere, nel corso della settimana, un minimo di 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata oppure un minimo di 75 minuti di attività vigorosa due (o più volte) a settimana. Ha quindi, illustrato i sistemi energetici: il sistema anaerobico alatticido, in cui i fosfageni forniscono rapidamente energia che si esaurisce però, in pochi secondi; quello anaerobico lattacido in cui la glicolisi anaerobica dà la massima carica nei primi novanta secondi e poi fornisce energia per tre o quattro minuti e quello aerobico, basato sull’utilizzo di carboidrati, lipidi e proteine, sistema di relativa bassa potenza ma di grandissima capacità e di ottimo rendimento. Ha poi affrontato l’argomento del sovrappeso e della obesità evidenziando la loro stretta correlazione con il diabete di “tipo 2” ed ha riferito che in Italia la popolazione adulta è sovrappeso per il 36% ed obesa per l’11,5 %, dati in crescita rispetto alla precedente rilevazione che indicano che nella nostra nazione si possono stimare circa quattro milioni di persone obese. Purtroppo, secondo i dati riportati dalla dr.a Laera, la Puglia è al terzo posto in questa graduatoria, dietro la Campania e la Calabria. Ella ha illustrato quindi la “piramide alimentare” che esalta il consumo di frutta, di verdura, di pane, di pasta e di altri cereali possibilmente integrali; di latte e derivati, di olio di oliva, di frutta con guscio, fino a consigliare settimanalmente solo due porzioni di pesce, di pollame, di legumi, di carne ed una di salumi. La “piramide” esiste anche per l’attività fisica, alla cui base sono indicate le attività da svolgere quotidianamente (passeggiare, andare a piedi a scuola, salire le scale, fare giardinaggio…….) e nella quale, man mano che si sale verso i gradini più alti, si incontrano le attività da svolgere con minore frequenza (guardare la televisione, utilizzare il computer o lo smartphone ed i videogiochi, stare seduti…). Nel mezzo, tre-cinque volte a settimana fare esercizi aerobici per almeno venti minuti, come camminare a passo svelto, andare in bicicletta o giocare a calcio, tennis, basket, per mezz’ora; due o tre volte a settimana fare attività ricreative (golf, bowling, giardinaggio) ed esercizi muscolari (stretching, flessioni, piegamenti…). Queste le regole da seguire per uno stile di vita salutare e per contrastare l’epidemia di sedentarietà e di obesità. La dr.a Laera ha concluso esaltando la dieta mediterranea che, a livello sportivo, è riconosciuta come quella migliore per l’atleta perché soddisfa i bisogni di un fisico in allenamento: carboidrati complessi, legumi, carni bianche, verdura e frutta, suddivisi in cinque o sei pasti giornalieri. La dott.a Liuzzi ha invece, illustrato i carboidrati e la necessità di curare il loro fabbisogno giornaliero ed il timing di assunzione, per garantire un apporto ottimale a muscoli e cervello. Ed ha esortato ad assumere, circa un’ora prima dell’inizio della attività fisica, carboidrati complessi, come pane integrale con pomodoro, fette biscottate con marmellata, yogurt bianco con cereali o una porzione di frutta fresca. Di integrare i carboidrati durante l’attività solo se questa si protrae oltre i novanta minuti (ad alta digeribilità come maltodestrine, barrette energetiche). Di effettuare un pasto completo al termine dell’attività, per garantire l’adeguato recupero di glicogeno muscolare perso (pasta, riso, patate insieme ad una fonte proteica – vegetale o animale – e ad una lipidica (olio, frutta secca…). Ella ha quindi parlato dei lipidi, dei grassi buoni; delle proteine, consigliate però “post exercise” smontando quindi, il “mito delle proteine” che per anni ha fatto pensare che diete iperproteiche potessero essere utili nel potenziamento e nella crescita muscolare. Ha invitato gli studenti a prestare molta attenzione alla idratazione per prevenire rischi per la salute e per le performances sportive. Ella ha affrontato quindi, il tema della nutraceutica che si riferisce a particolari proprietà e caratteristiche di alcuni alimenti di svolgere un ruolo curativo. Ecco quindi i cereali integrali, la frutta secca, i pomodori, il pesce (in particolare quello “azzurro”); le verdure crucifere (cavolo, broccoli, verza, rape…); le cipolle ed i capperi, e soprattutto, olio di oliva extravergine, sia crudo (“i polifenoli sono una esplosione di antiossidanti”) sia cotto (fa secernere al fegato più bile, facilitando la digestione). Cosa portarsi a casa, dunque: fare esercizio fisico costantemente nella settimana determina un beneficio a lungo termine sulla salute fisica e psicologica; gli integratori (legali) risultano utili solo nel caso sia accertata la carenza di un particolare micronutriente e la loro assunzione sempre concordata con un professionista; la “dieta dello sportivo” deve prevedere un adeguato apporto di carboidrati: l’assunzione di alimenti come frutta e verdura aiuta a ridurre lo stress ossidativo che l’attività fisica comporta. Conclusioni finali, derivate anche dalle domande di tanti studenti: con una alimentazione corretta si può fare bene attività fisica senza assumere sostanze; sigarette (anche quelle elettroniche), alcool, droghe e gioco fanno male allo sport poiché determinano lo scadimento della vita; il confine tra integratori buoni e quelli cattivi è nel modo di utilizzo, visto che essi potrebbero essere utili solo ad integrare una eventuale carenza che non dovrebbe esserci se viene seguita una corretta alimentazione. Soprattutto mediterranea. Ma non è una contraddizione che nel regno della Valle d’Itria, nella regione mediterranea per eccellenza, in cui vengono da tutto il mondo per seguirla almeno per una settimana, i residenti siano al terzo posto in Italia per obesità? Mah…!
Pietro Gonnella
IL ROTARY E L’ EDUCAZIONE ALLA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI AL “DELL’ERBA” DI CASTELLANA GROTTE
IL ROTARY E L’ EDUCAZIONE ALLA SALUTE DEGLI ADOLESCENTI AL DELL’ERBA DI CASTELLANA GROTTE
Un acceso contradditorio tra studenti di idee diverse ha chiuso, in maniera inaspettata e molto vivace, il penultimo incontro del Rotary presso l’IISS “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte, nell’ambito del progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni”. Una studentessa ha sostenuto, dichiarandosi portavoce di tanti altri studenti, l’opportunità della legalizzazione della cannabis, così da poterla utilizzare con più sicurezza e con il controllo del medico; in maniera regolare e non più proibita, con la conseguente sicura sconfitta delle mafie. Un altro studente invece, a nome di un altro gruppo studentesco altrettanto numeroso, si è dichiarato contrario, sposando le tesi scientifiche appena esposte dalla dott.a Linda Savino che ha affrontato il tema “ L’educazione alla salute della età evolutiva ed adolescenziale”. “Perché si deve assumere la cannabis da parte dei giovani?- ha ella sostenuto-. Quale è la necessità? Non è vero che la legalizzazione toglie spazio alle mafie; l’uso della droga, anche la più leggera, altera le funzioni mentali dei giovani e riduce irreversibilmente la loro corteccia cerebrale; chi comincia con la cannabis poi ha necessità sempre di più di aumentare l’intensità dell’effetto della sostanza stupefacente che spinge verso le droghe più pesanti; nessun medico mai sosterrà il beneficio dell’uso controllato della cannabis”. Il proposito del Rotary e della dr.a Savino, dirigente medico, specialista in chirurgia mini-invasiva pediatrica e cura delle malformazioni uro-ginecologiche della infanzia e della adolescenza e specialista in ginecologia presso l’Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari, era quello di educare alla salute gli adolescenti, sabato scorso 4 marzo, spesso preda di convinzioni e pratiche errate. Partendo dalla antichità greca in cui la salute era concepita come un dono degli dei e la malattia come un fenomeno magico-religioso, attraverso la descrizione del profilo di Ippocrate ella è giunta ai giorni nostri in cui il “primo medico dobbiamo essere noi stessi” e per salute intendiamo una condizione di efficienza del proprio organismo corporeo che viene vissuta come uno stato di relativo benessere fisico e psichico, caratterizzato dalla assenza di patologie. Ha definito l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’OMS, come l’autorità mondiale incaricata di coordinare il settore della salute in tutti gli stati del mondo e far sì che tutti gli esseri umani possano godere del miglior livello di salute possibile. Diversi sono i fattori che condizionano la salute, tra i quali gli stili di vita individuali, le reti sociali e la comunità, l’alimentazione, l’istruzione, l’ambiente di lavoro, le condizioni di vita e di lavoro, il reddito, l’acqua e gli impianti igienici, l’assistenza sanitaria e l’alloggio; oltre alle condizioni generali socio-economiche, culturali ed ambientali. Ha illustrato l’età puberale e quella della adolescenza, il difficile ruolo dei genitori nel loro processo di crescita. Infatti, alla accettazione del proprio corpo in mutazione, segue l’acquisizione di una identità personale, il consolidamento di una identità sessuale e di genere, le relazioni con i coetanei, lo sviluppo di una identità sociale, la formazione di sistemi motivazionali, di valori e di progettualità futura. Ella ha poi parlato dei fattori coinvolti nella crescita, del sesso, dei difetti di crescita, della piena maturazione sessuale maschile e femminile, dell’apparato riproduttivo nell’uomo e nella donna, illustrando anche alcune patologie che i giovani, per un marcato senso di pudore, non devono nascondere ma descrivere al proprio medico di fiducia; delle malattie sessualmente trasmesse, per evitare le quali ha invitato a delle serie precauzioni e protezioni. Quindi ha esaltato la grande importanza della alimentazione per la loro salute; ha descritto la “nuova piramide” che vede alla base cereali integrali ad ogni pasto e, passando per vegetali e frutta fresca in abbondanza, legumi, pesce e pollame, alimenti ricchi di calcio, arrivare alle carni rosse ed al burro, da usare con moderazione; il tutto accompagnato da una attività fisica giornaliera, dalla idratazione e dal controllo del peso corporeo. Ha parlato dei principi nutritivi, dei micronutrienti, delle vitamine e dei sali minerali invitando a “mangiare a colori”, scegliendo frutta e verdura di colore diverso nell’arco della giornata, perché ogni colore ha specifiche proprietà protettive della salute. “Ad ogni dolore andate subito dal medico”, ha esortato; tante infatti, le malattie intestinali, le reazioni avverse al cibo, le intolleranze alimentari (note quella al lattosio e la celiachia); ha invitato ad una sana alimentazione italiana e mediterranea, con poco sale e poco alcool, evitando, quanto possibile, cibi esotici od orientali (tipo sushi) che tanti problemi causano alla nostra salute. Non potevano mancare i cenni alla obesità ed alla necessità di affrontarla sin da bambini per evitare di giungere nella maturità in cui essa è vissuta come una barriera emotiva nelle relazioni con gli altri, con conseguente depressione, paura del giudizio ed insicurezza. Sono stati affrontati i comportamenti alimentari irregolari che nella adolescenza possono portare a veri e propri disturbi (2,3 milioni solo in Italia) come l’anoressia, la bulimia e l’ortoressia, tutti di origine nervosa e psicologica. Nella anoressia, in particolare, ha illustrato la dr. Savino, il rifiuto del cibo nasconde la “fame di amore”, il bisogno di essere amati, la mancata accettazione di sé (in un mondo dominato dalle “influencer” che impongono uno stile fisico come mezzo di successo), la difficile gestione delle emozioni. Non poteva la dr.a Linda non parlare del fumo e delle sue conseguenze nocive (nelle scuole fumano più le ragazze,32%, dei ragazzi, 25%) che tra le cause annovera l’emulazione ed il basso livello di autostima; della dipendenza da internet, dai social network, dallo smartphone che creano dolori articolari e muscolari al collo, al polso, alle dita e bruciore agli occhi, affaticamento della vista, visione offuscata e mal di testa. Ha illustrato anche i disturbi mentali che interessano un ragazzo su sette. “Chiedete aiuto”, ella ha esortato. Infatti essi vanno trattati immediatamente per evitare la compromissione della salute fisica e mentale nella età adulta. Tra le cause, sono state citate soprattutto l’ansia, lo stress, l’umore, il disagio emotivo, l’autostima, la sfera affettiva, l’alimentazione ed il consumo di sostanze, con conseguente insonnia, attacchi di panico, atti autolesivi. La dr.a Savino ha parlato anche del consumo di alcool tra gli adolescenti, molto diffuso purtroppo, perché apparentemente esso facilita le relazioni sociali, genera piacere, euforia e disinibizione; in realtà esso abbassa la percezione del rischio e favorisce i comportamenti senza controllo. I problemi che esso genera vanno dalla dipendenza ai danni al fegato, alle neoplasie, al diabete, all’ictus, ai disturbi cardiovascolari. Per non parlare delle droghe, naturali o sintetiche, purtroppo assunte dai giovani in discoteca o nelle feste con amici, senza la percezione dei rischi. L’Italia purtroppo, ha ella informato, detiene il triste primato in Europa di consumo di marjuana tra gli adolescenti con conseguenze che possono essere devastanti dal punto di vista neurologico: “Le risonanze magnetiche rivelano aree cerebrali danneggiate, con compromissione delle funzioni percettive e cognitive; viene rilevata un assottigliamento della corteccia cerebrale”. La cannabis nei giovani è una scomoda alleata per superare stress, inadeguatezza, paure; è la sostanza più consumata tra i ragazzi che ne fanno uso abituale fino al 42%. Per non parlare degli effetti altamente nocivi e mortali delle droghe pesanti e di quelle sintetiche, spesso ottenute mescolando principi attivi di farmaci ed altre molecole, molto spesso sconosciute agli stessi spacciatori, agli assuntori ed anche ai medici (del pronto soccorso). Infine, la dott.a Savino ha accennato agli incidenti stradali che causano ogni giorno, nel mondo, tremila morti tra gli adolescenti: prima causa di morte, colpa di alcool, droghe, smartphone, distrazioni… Ella ha concluso invitando i giovani alla prevenzione, a prendersi cura di sè stessi, ad ascoltarsi per comprendere i propri bisogni, ad amare sè stessi, a pensare al proprio benessere fisico e mentale: “Ricorda che sei la persona più importante della tua vita”. Tanti applausi (di approvazione) e poi … la bagarre anzidetta sulla liberalizzazione o meno delle droghe.
Pietro Gonnella
R.C. PUTIGNANO. I RISCHI DEGLI STUPEFACENTI ILLUSTRATI AI GIOVANI DEL “PERTINI-PINTO-ANELLI” DI TURI
I RISCHI DELL’UTILIZZO DEGLI STUPEFACENTI TRA I GIOVANI ILLUSTRATI DAL ROTARY AL PERTINI-PINTO-ANELLI DI TURI
Perché l’alcool ed il tabacco sono permessi e le droghe leggere no? Ma anche le droghe cosiddette “leggere” fanno male? Ma io non posso smettere quando voglio? Sono alcune tra le domande che i giovani studenti di quinto anno hanno fatto a conclusione dell’incontro tenutosi sabato scorso, 25 febbraio, al “Pertini-Anelli-Pinto” di Turi, svolto a cura del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte nell’ambito del progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Il tema affrontato è stato “I rischi dell’utilizzo degli stupefacenti tra i giovani; contrasto al fenomeno e riflessioni sul tema della legalizzazione”; condotto a due voci dall’avv. Giancarlo Angelini De Miccolis, avvocato penalista presso il foro di Bari e dal dott. Andrea Riccardo Miani, funzionario istruttore direttivo amministrativo contabile, già presidente del Rotaract. La prof.a Rosa Fiore, nelle veci della dirigente, preside prof.a Carmela Pellegrini, ha presentato gli ospiti ing. Francesco Mercieri, presidente del Rotary; il preside Pietro Gonnella, vicepresidente e coordinatore del progetto; il luogotenente Giovanni Sacchetti, comandante della stazione dei Carabinieri di Turi. Ella ha invitato gli studenti a fare tesoro di queste “pillole di saggezza” offerte dal Rotary ed a stare attenti alle “trappole” che la società tende loro sugli stupefacenti; un tema che sicuramente “coinvolge” tanti giovani, affinché essi possano difendersi dalle insidie, possano non accedere a “queste oasi di felicità”, tanto vuote quanto effimere e possano invece, perseguire i concetti della prudenza e della prevenzione. Il presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri, ha invitato a fare attenzione a quanto il club offre loro, per essere maggiormente consapevoli nelle scelte future, quando lasceranno la scuola e, non più come studenti ma come cittadini, faranno delle scelte decisive per il loro futuro. Il comandante Sacchetti ha rammentato ai giovani quanto l’Arma dei Carabinieri sia sempre molto vicina agli studenti, essendo essa impegnata non solo nelle indagini e nelle azioni di contrasto ma anche nella informazione e nella formazione dei giovani che sentono ed hanno, di fatto, molto vicino il problema della droga. I relatori avv. De Miccolis Angelini e dott. Miani, hanno fatto presente che la droga non è un fenomeno solo dei giorni nostri ma che essa è stata utilizzata nel corso della storia da numerose popolazioni per diversi usi e credenze. Il loro percorso evolutivo è stato più o meno simile: scoperta, reazioni diverse alla novità, diffusione, analisi degli effetti positivi e negativi, tentativi di bloccarne l’utilizzo, intervento del legislatore, cronaca di operazioni di polizia giudiziaria, campagne mediatiche. I due hanno ricordato la “contestazione giovanile” degli anni ‘60 e ’70: essa prevedeva un ampio uso di sostanze cannabinoidi e allucinogene che erano parte di questa cultura che inneggiava alla libertà ed alla emancipazione. Hanno ricordato l’uso ingenuo che spesso si è fatto di esse, parlando di “sballo” che non è sinonimo di festa e di divertimento ma di stato di allucinazione prodotto da una sostanza stupefacente. Esse, hanno chiarito, sono sostanze naturali o sintetiche che, per le loro proprietà chimiche, inducono variazioni del sistema nervoso centrale umano, con alterazione della percezione, dell’umore, del comportamento ed inducono dipendenza fisica e psichica, portando quindi, alla tossicodipendenza. Infatti essi hanno ammonito che la droga porta a cambiamenti della corteccia cerebrale, assottigliamento e morte di cellule (neuroni) insostituibili; variazioni spesso irreversibili. Purtroppo gli studenti che frequentano le scuole superiori italiane dichiarano, al 34 per cento circa, di aver già fatto uso almeno una volta di una sostanza illegale. Essi hanno informato che il D.P.R. 309 del 1990, detto “Testo unico sulla droga” è la norma di riferimento in Italia della legislazione vigente; esso pone l’attenzione sui problemi e sulle implicazioni perenni di rilevanza penale ed amministrativa, del consumo e della detenzione per uso personale, nell’ottica della prevenzione, della cura e della non emarginazione. La sospensione della patente (anche dei ciclomotori), del passaporto, del permesso di soggiorno sono tra le sanzioni amministrative più comuni. La reclusione da sei a venti anni ed una multa da 26 mila a 260 mila per chiunque “coltivi, produca, fabbrichi, estragga, raffini, offra, metta in vendita, ceda, distribuisca, commerci, trasporti, procuri ad altri, consegni” sostanze stupefacenti, sono alcune sanzioni penali. In un video i due relatori hanno riportato le dichiarazioni di un cittadino arrestato in flagranza di reato, che si dichiara “innocente per spaccio e colpevole per uso personale”. Di qui l’imput per spiegare la differenza tra uso personale (possesso di piccola quantità) e spaccio, la cessione ad altri di queste sostanze. Quindi hanno riferito del contrasto al fenomeno che ogni giorno le forze dell’ordine pongono in essere con numerose operazioni di prevenzione, di indagini, di repressione. Poi sono state fatte delle riflessioni sul tema della legalizzazione, quanto meno delle droghe leggere. Quante persone fanno uso di sostanze stupefacenti in Italia? Quanto costa allo stato la repressione dell’uso di droghe? Quanto guadagnerebbe lo stato dalla legalizzazione? Aiuterebbe o no a combattere la criminalità organizzata? Basterebbe una legislazione nazionale o ne occorrerebbe una a livello europeo? Certo, i costi delle spese carcerarie per i detenuti arrestati per spaccio, quelli relativi alle operazioni di polizia giudiziaria, quelli legati ad operazioni di ordine pubblico e di sicurezza per non parlare di quelli di ambito sanitario, sono elevatissimi; ciò non ostante, a fronte di un notevole guadagno dello stato che beneficerebbe di una grande tassazione (simile e forse più, di quella delle sigarette) e della creazione di nuovi posti di lavoro, la conclusione non poteva essere che una, confortata anche dal parere del dott. Nicola Gratteri, magistrato e procuratore della Repubblica di Catanzaro, trasmesso con un altro breve video: occorre essere contrari a qualunque forma di legalizzazione perché ogni tipo di droga fa male, danneggia il cervello, crea dipendenza, fa commettere atti di furto e di truffa per il suo acquisto, crea tanti rischi e nessun beneficio, distrugge la carriera futura dei giovani. Laddove la legalizzazione non sconfiggerebbe comunque, lo spaccio, né la criminalità organizzata. I giovani sono stati invitati a “portarsi a casa” il consiglio di prestare sempre attenzione, di non abbassare la guardia, di non cedere al pensiero di “lo fanno tutti, perché io no?”; di non farsi coinvolgere, soprattutto durante le “innocenti” feste, di non fare l’esperienza traumatica di essere portati in caserma. Messaggio finale? “Viva la vita. Dite no alla droga. Io dico no”.
Pietro Gonnella
L’EDUCAZIONE ALLA AFFETTIVITA’ ED ALLA SESSUALITA’ OFFERTA DAL ROTARY AL “DELL’ERBA” DI CASTELLANA GROTTE
Ancora un incontro del Rotary club Putignano trulli e grotte, nell’ambito del progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni”. E’ avvenuto sabato scorso, 18 febbraio, all’IISS “Luigi Dell’Erba” di Castellana Grotte. Nell’aula magna “Rocco Di Cillo” dell’istituto, la docente di chimica, prof.a Annalisa Gentile, referente del “progetto benessere” della scuola, ha presentato il presidente del Rotary, ing. Francesco Mercieri che ha esortato gli studenti a far tesoro delle competenze sanitarie e psicologiche che il Rotary, molto attento al mondo ed alle problematiche dei giovani, offre loro; il preside Pietro Gonnella, coordinatore del progetto rotariano e soprattutto la dott.a Linda Savino, relatrice di giornata. Il tema affrontato con gli studenti delle quinte è stato: “L’educazione alla affettività ed alla sessualità”. La dirigente scolastica, preside prof.a Teresa Turi, si è detta lieta di essere riuscita a soddisfare, con il tema di oggi, una precisa richiesta degli studenti ed ha auspicato che il Rotary continui, anche nel prossimo anno, a supportare l’istituto con la loro alta competenza in tanti settori di interesse giovanile. La dott.a Linda Savino, dirigente medico, specialista in chirurgia mini-invasiva pediatrica e cura delle malformazioni uro-ginecologiche dell’infanzia e della adolescenza presso l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari e specialista in ginecologia, ha affrontato il delicato ed importante tema partendo con dei cenni storici: l’evoluzione dell’uomo, la nascita “pubblica” di Enrico IV dinanzi a tanta gente per la dimostrazione certa che nasceva un re; le leggi che già, nel 12° secolo avanti Cristo, obbligavano già a portare il velo in pubblico ogni donna sposata nella Mesopotamia assira; giungendo al mondo d’oggi in cui, ancora in tanti stati africani, viene praticata la circoncisione agli uomini e la mutilazione dei genitali a bambine, ragazze e donne per controllarne la vita sessuale, il loro piacere. Ella ha affrontato gli aspetti psicologici, citando Freud e le teoria dell’io, dell’es e del super-io, con l’esigenza di stabilire un equilibrio dinamico con le spinte provenienti dal mondo esterno, dalla libido e dal rigore del super-io. Ha riportato la definizione del 2009 dell’Unesco della educazione sessuale come “un approccio, adeguato alla età ed alla cultura, attraverso la trasmissione di informazioni scientificamente corrette, realistiche e non giudicanti”. L’Italia purtroppo, ha fatto presente la dr. Savino , è fra le pochissime nazioni in Europa a non aver reso obbligatoria, nelle scuole, l’educazione sessuale. “L’innamoramento – ella ha continuato – è una pulsione che attiva parti del cervello, con la produzione di ormoni e neurotrasmettitori: sostanze chimiche come la dopamina, seguita poi dalla noradrenalina, dalla ossitocina fino alla vasopressina, con un affievolirsi successivo del cocktail chimico e quindi anche dell’innamoramento vero e proprio. Quindi ha illustrato il sesso biologico, come frutto dell’interrelazione di sesso cromosonico, di quello gonadico, fenotipico, dei genitali interni, ormonale e cerebrale. Ha illustrato ancora, con l’aiuto di slides, la conformazione degli organi genitali maschili e femminili ed il loro funzionamento; il concepimento e le sue regole fisiche; i principali metodi di contraccezione, da quelli naturali a quelli farmacologici e meccanici per il controllo della fertilità; della loro efficacia e delle percentuali di insuccesso, dalle quali si evidenzia il primato della pillola sul profilattico, sul coitus interruptus, sulle creme…I metodi naturali invece, come quello di Ogino-Knaus e della temperatura basale, sono molto fallaci. Nel 2010 si è celebrato il cinquantesimo anniversario della comparsa della prima pillola anticoncezionale, alla quale oggi, di molto migliorata e resa sicura, ricorrono, secondo la ginecologa, più di cento milioni di donne in tutto il mondo. Ha frenato subito l’entusiasmo dei giovani la dr.a Savino, ammonendo che essa deve essere assunta su precisa prescrizione medica e dopo alcuni esami, per essere certi che non danneggi l’organismo. Ella ha descritto molto bene tutti gli altri tipi di contraccettivi, da quello ormonale sottocutaneo, passando per il diaframma e la spirale, fino ad arrivare agli spermicidi ed al condom. Ma anche ha ammonito a stare attenti alle malattie sessualmente trasmesse per le quali occorre rivolgersi, senza pudore o timore, al medico ai primi sintomi; poi la contraccezione di emergenza o “pillola del giorno dopo” e la interruzione volontaria della gravidanza che la legge consente solo nei primi novanta giorni di gestazione. “Tuttavia, anche se essa è legalmente prevista – ha esortato la dr.a Savino – io vi invito a non farvi ricorso se non come extrema ratio, visto che oggi è facilissimo utilizzare i tanti mezzi di contraccezione”. Ella ha quindi, descritto i disturbi della differenziazione sessuale e le problematiche della identità sessuale, di quella di genere, dell’orientamento sessuale e del comportamento sessuale. Ha illustrato la continua evoluzione del riconoscimento della identità, da LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) a LGBTQIA+ (Queer, Intersessuali, Asessuali e “+” ulteriori specificità di genere. La dott.a Linda ha concluso il suo intervento invitando i giovani a “portarsi a casa” soprattutto il principio della “consapevolezza” di tutto quello che essi fanno nel campo sessuale ed il principio del “rispetto” verso sé stessi e verso la libertà degli altri, “cosa fondamentale” (“il rispetto è quel piccolo particolare che fa la differenza”); nonché il ripudio di ogni forma di violenza, fisica e psicologica. “Ognuno di voi è simbolicamente una stella con tante punte, con tanti aspetti: dovrete fare in modo che questa stella risplenda sempre nella vostra sfera fisica, emozionale, spirituale, intellettuale, sociale”. Il dibattito successivo che ha visto intervenire molti studenti, si è concentrato soprattutto sulla pillola e sul suo uso (fa male? Occorre cambiarla frequentemente? La si può prendere liberamente? Cos’è la pillola del giorno dopo?). La dott.a Savino ha tranquillizzato tutti affermando che la pillola non fa assolutamente male, anzi che essa è il contraccettivo ideale e non occorre cambiarla, rispetto a quella che il medico ha prescritto. Il “medico” dunque; è lui che deve prescrivere la pillola adatta alla ragazza, dopo averle fatto fare degli esami per valutare il suo stato di salute: la pillola del giorno dopo si assume nel più breve tempo possibile (entro max 72 ore) se non si è presa, nel rapporto amoroso, alcuna precauzione ed è bene farvi ricorso il meno possibile (non essendo essa priva di effetti collaterali), privilegiando invece, i contraccettivi normali.
Pietro Gonnella
IL R.C. PUTIGNANO INCONTRA AGLI STUDENTI DI CASTELLANA GROTTE SULL’IMPRESA
Sala conferenze dell’IISS “Luigi Dell’Erba”, sabato 11 febbraio. Incontro del Rotary club Putignano Trulli e Grotte con gli studenti sul tema: “L’impresa, il concetto di valore ed i processi aziendali” per il futuro delle nuove generazioni dell’istituto castellanese. Relatore l’ing. Francesco Mercieri, innovation manager e presidente del Rotary. Presentazione della preside prof. Teresa Turi e del prof. Michele Di Donna, docente di sistemi e reti.
R.C. PUTIGNANO. L’IMPRESA E I PROCESSI AZIENDALI SPIEGATI AGLI STUDENTI DI TURI
L’IMPRESA, IL CONCETTO DI VALORE ED I PROCESSI AZIENDALI SPIEGATI DAL ROTARY AGLI STUDENTI DI TURI
Il progetto “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni” ha preso il via anche a Turi, dove sabato scorso, 4 febbraio, nell’ auditorium ITES dell’Istituto di istruzione superiore “Pertini-Anelli-Pinto”, ha avuto luogo l’incontro con tutti gli studenti delle quinte classi sul tema “L’impresa, il concetto di valore ed i processi aziendali”. Ha introdotto la conversazione la prof. Rosa Fiore che ha portato i saluti della preside Carmela Pellegrini, fuori sede e che ha avvertito gli studenti che le tematiche affrontate, grazie alla disponibilità del Rotary, saranno molto utili loro per affrontare gli esami di stato e per acquisire maggiore consapevolezza nelle scelte successive che ogni studente sarà chiamato a fare, subito dopo il diploma. Grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie, anche la classe del “geometra” a Castellana, ha potuto seguire in diretta l’evento. E’ stato presente anche il preside Pietro Gonnella, coordinatore del progetto. Il relatore, ing. Francesco Mercieri, nella veste anche di presidente del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, innovation manager, consulente di direzione di PMI, già direttore dello stabilimento Fiat di San Nicola di Melfi e già application manager della Bosh, dopo aver brevemente illustrato cosa è il Rotary e quali i suoi valori, ha informato gli studenti che i quattro incontri programmati nei mesi di febbraio e di marzo permetteranno loro un reale collegamento tra quello che essi studiano a scuola e quello che troveranno nel mondo del lavoro. “L’impresa – egli ha informato – è una attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione di beni e di servizi. L’azienda invece, è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. Quindi l’azienda è lo strumento che egli utilizza per fare impresa”. “Per capire cosa sia un’azienda- egli ha semplificato agli allievi- si immagini una grande scatola nella quale mettere insieme e combinare nel giusto modo, vari elementi: il lavoro e le competenze dell’imprenditore; la sede ed i locali dove operare; le materie prime ed i materiali da usare per produrre; le attrezzature necessarie alla produzione; le risorse umane, dipendenti oppure esterni; il denaro necessario per sostenere i costi. Il risultato finale che esce dalla “scatola” è un prodotto che ha qualcosa in più e di maggior valore delle singole componenti utilizzate per crearlo e che, soprattutto, ha un maggior valore per le persone che lo acquistano, per i clienti, che lo comprano al fine di soddisfare un proprio bisogno od un proprio desiderio”. A tutto ciò si aggiunge, ovviamente, il profitto per l’imprenditore. “Fare impresa” dunque, significa gestire un insieme di fattori messi in relazione tra di loro e fatti interagire, al fine di “conseguire un profitto”. Poiché, però, non tutte le attività che avvengono nell’azienda aggiungono un valore ed hanno un costo, di tempo e di denaro, anche se molte sono necessarie alla produzione, occorre studiare, ha esplicato Mercieri ed analizzare i valori per ridurre allo stretto necessario quelli che non aggiungono valore ed aumentare quelli che invece lo aggiungono. La differenza tra i costi ed il prezzo di vendita, ha fatto notare l’ingegnere, è il profitto dell’imprenditore. Ogni azienda ha un organigramma, egli ha continuato, ad ogni funzione corrisponde un processo: l’ordine di acquisto delle materie prime, il contratto con le varie clausole, la fase di approvvigionamento, quella della logistica…L’ing. Mercieri ha parlato anche della “famigerata” catena di montaggio e dei grossi problemi che sorgono qualora essa si interrompa o si fermi, dell’affannosa ricerca del problema che ha creato l’inconveniente, della “maniacale” attenzione alla puntualità delle forniture, alla quantità ed alla qualità dei materiali occorrenti. Quindi ha illustrato il processo commerciale, quello del rapporto con i fornitori e con i clienti e quello della constatazione del gradimento o meno del prodotto sul mercato, con conseguente analisi dei risultati ottenuti. Parte importante dell’azienda, egli ha fatto notare, è il settore delle risorse umane, del personale che viene accuratamente selezionato con ricerche, annunci, colloqui. Durante questi ultimi, egli ha avvertito gli studenti, l’azienda cerca di capire se l’aspirante abbia il “saper fare” ma anche il “saper essere”; se abbia competenze di natura tecnica ed anche competenze relazionali, capacità di lavorare insieme agli altri, di saper ascoltare senza interrompere, di saper esprimere il proprio parere. “Vi invito all’umiltà-ha esclamato l’ing. Mercieri- a saper ascoltare e poi a farvi capire con educazione”. Quindi egli ha illustrato la “!ean organization”, l’organizzazione snella che si ottiene andando a caccia degli sprechi, di qualunque natura essi siano, di tempo o di denaro o di altro. Per far capire la grande importanza di questa organizzazione snella, ha mostrato un filmato che mette in confronto un “pit stop” nelle corse di formula uno ad Indianapolis nel 1975 ed un altro a Melbourne del 2013. Pur tenendo conto dei quaranta anni intercorsi, è balzata immediatamente e concreta, agli occhi degli studenti, la differenza in meglio ottenuta grazie alla meticolosa analisi di tutte le sue fasi. Ciò vale anche per le comuni aziende che, per “stare sul mercato” devono assolutamente analizzare ogni fase del processo di produzione. Questo incontro che verrà offerto sabato prossimo 11 febbraio anche agli allievi dell’ITIS di Castellana Grotte, ha tanto “tenuto incollati gli studenti alle sedie, che si portano a casa un bagaglio arricchito di conoscenze”, come ha fatto notare la prof. Rosa Fiore, che ha chiesto al presidente ed al Rotary di effettuare un altro intervento sull’impresa, sul mondo del lavoro e sui “colloqui di lavoro”.
Pietro Gonnella
IL GOVERNATORE IN VISITA AL ROTARY CLUB DI PUTIGNANO
Il giorno 2 febbraio ha avuto luogo la tradizionale visita del governatore di Puglia e Basilicata, ing. Nicola Maria Auciello, al Rotary Club Putignano Trulli e Grotte per verificare lo “stato di salute” del club e per conoscere tutti i soci. Presente all’incontro anche il presidente del Rotaract, Antonietta Conforti. Il presidente del club, ing. Francesco Nicola Mercieri, ha assicurato che egli sta fedelmente seguendo l’impegno rotariano di “servire senza servirsi”, anche se in questo periodo di “tempesta perfetta”, tra conseguenze della guerra in Ucraina, aumento dei prezzi e dell’inflazione, aumento dei tassi, aumento dei costi delle bollette energetiche e dei carburanti che si è abbattuta soprattutto sui più deboli, non è semplice individuare e soddisfare tutte le necessità per venire incontro alle famiglie. “C’è molto bisogno di Rotary, oggi – egli ha esclamato – c’è bisogno di infondere speranza, c’è bisogno di azioni concrete, per le quali è necessaria leadership all’interno del club e di esplicare i valori dell’amicizia e della integrità. Di fronte ad una situazione così grave, sembra che come Rotary possiamo fare ben poco. Invece possiamo fare molto…possiamo rimodulare i nostri consumi al giusto necessario e mettere a disposizione dei meno abbienti almeno parte delle risorse avanzanti. Questo è anche il Rotary”. Quindi il presidente Mercieri ha brevemente illustrato la storia del club, del quale egli è il 55° presidente, fondato a Putignano nel 1968 e presieduto per i primi tre anni dal noto chirurgo prof. Franco De Bernardis, molto ben stimato non solo a Putignano ma anche in tutti i paesi che fanno capo all’ospedale di Putignano. Egli ha fatto presente che attualmente il club conta cinquantadue soci di ben nove comuni che costituiscono il territorio del club; che ha avuto l’onore di aver avuto un suo socio, il magistrato sen. Mario Greco, come governatore di Puglia e Basilicata negli anni scorsi; di aver avuto per primi un socio di sesso femminile, dott.a Maria Pia Vasti e, sempre per primi nel grande distretto pugliese e lucano, un socio sacerdote, rev. Giangiuseppe Luisi. L’ing. Mercieri ha brevemente ricordato alcune opere compiute a beneficio del territorio, dal restauro della facciata di San Pietro, dell’ affresco dietro l’altare della Grotta di san Michele in Monte Laureto, del quadro seicentesco di San Domenico tutti in Putignano; dalla vetrata artistica fornita alla Chiesa di Santa Lucia in Alberobello, ai tanti restauri effettuati a Monopoli, fino alla fornitura di importanti apparecchi scientifici e di ricerca agli ospedali della zona ed al Policlinico di Bari, alla fornitura di mense a Polignano ed a Castellana, di arredi per sale ospedaliere; fino agli aiuti materiali alle Caritas dei vari paesi, con beni di prima necessità e di automezzi alle stesse Caritas ed alle associazioni di volontariato, come Ant, Amopuglia, Unitalsi, casa dei giovani…Ha fatto presente anche che il club ha fondato a Monopoli la Comunità terapeutica per il recupero dei tossicodipendenti. Ha ricordato al governatore il suo tema annuale: “Valorizzazione delle tradizioni e sviluppo sostenibile” che sta percorrendo, come filo conduttore, tutte le iniziative del club nell’anno corrente. Ecco gli approfondimenti sulla “faldacchea”, tipico dolce turese; sull’ “aggiustatore di canteri rutti”, antico mestiere del tempo dei nostri nonni; sui “tronere”, speciale involtino di carne del nostro territorio…; della mobilità sostenibile, della finanza sostenibile. Gli ha fatto presente che ha organizzato e svolgerà ancora molti eventi per raccolta di fondi che, insieme alle elargizioni ed alla generosità di tutti i soci, hanno permesso e permetterà gli aiuti umanitari: festa di beneficenza di carnevale, torneo di burraco, concerto di musiche classiche…per poter contribuire alla eradicazione della poliomelite nel mondo, per aiutare la Caritas, per donare giocattoli ai bambini, per aiutare l’Associazione per la ricerca sul cancro, gli studi per la prevenzione del carcinoma mammario. Infine, il “servizio” più oneroso, “l’incubatore a CO2”, donato nei giorni scorsi all’Ospedale De Bellis di Castellana Grotte per il conseguimento delle ricerche su alcuni nutraceutici del nostro territorio che possano in futuro sostituire, almeno parzialmente, l’utilizzo di alcuni farmaci. Egli ha anche preannunciato che il club pianterà numerosi alberi nei comuni di Putignano, di Noci, di Alberobello e di Locorotondo; promuoverà eventi contro lo spreco alimentare ed incontri formativi a favore delle nuove generazioni. Tutta la storia del club, i cinquantacinque anni al servizio del territorio, l’intero organigramma del sodalizio presente e passato, sono stati raccolti in un corposo opuscolo, curato dal preside Pietro Gonnella, che è stato donato dal presidente Mercieri al governatore, al quale ha donato anche un contributo per il service distrettuale, curato dalla moglie: “Per l’Associazione ABC” che a Foggia promuove interventi di sostegno per bambini e per gli adulti cerebrolesi appartenenti a famiglie indigenti. Il governatore Auciello, nel suo intervento, ha esaltato il senso dell’”amicizia rotariana” che non è quella fra compagni di scuola o di corso o di comitiva, ma una amicizia di scopo : salvaguardare gli obiettivi del Rotary, fare del bene nel mondo, nel territorio. Quindi egli ha esaltato il contributo che ogni socio offre all’umanità; non tanto economico, che pure è rilevantissimo (basti pensare agli oltre dieci miliardi di dollari per le vaccinazioni antipolio), quanto di tempo, del proprio tempo nello svolgimento dell’impegno per i vari interventi; tempo definito dal governatore “un atto d’amore straordinario”. Per quanto riguarda il suo motto “il Rotary è futuro” egli ha spiegato che esso nasce dall’esigenza di dare la prospettiva di un Rotary costruttore di pace, un Rotary che guardi a territori pacifici, che utilizzi l’arma più micidiale che l’uomo possa dare: il senso della libertà, di poter esprimere liberamente il proprio pensiero; cosa che dà molto fastidio ai potenti dispotici ed oppressori di ieri e di oggi: un uomo libero che combatte per la pace. A conclusione dell’incontro, il presidente Mercieri, in piena atmosfera di Carnevale, ha donato al governatore una immagine caricaturale di cartapesta (che egli ha molto apprezzato con sane risate), composta dall’arch. Nicola Genco.
Pietro Gonnella
R.C. PUTIGNANO. L’AIUTO PER LE NUOVE GENERAZIONI HA AVUTO INIZIO A CASTELLANA GROTTE
L’AIUTO DEL ROTARY PER LE NUOVE GENERAZIONI HA AVUTO INIZIO A CASTELLANA GROTTE CON UNA CONVERSAZIONE SUL CORRETTO UTILIZZO DEI SOCIAL NETWORK
Ha preso il via, il progetto del Rotary Club Putignano Trulli e Grotte “Il Rotary al servizio delle nuove generazioni e per lo sviluppo del territorio”. Questo progetto si propone di dare un contributo alla preparazione al mondo del lavoro e ad un migliore e più consapevole orientamento universitario, mettendo a disposizione degli studenti degli istituti superiori di Castellana Grotte e di Turi le competenze tecnico-professionali-manageriali di alcuni soci rotariani del club. Il primo incontro ha avuto luogo sabato scorso, 28 gennaio, all’Istituto di Istruzione superiore “Luigi dell’Erba” di Castellana Grotte. Nella sala delle conferenze dell’istituto sono convenuti gli studenti delle classi seconde, mentre gli altri hanno potuto seguire gli incontri dalle loro classi, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie. Tema della giornata: “I giovani ed i social network: uso consapevole e prevenzione dei rischi”. Il presidente ing. Francesco Mercieri, ha spiegato agli studenti cosa è il Rotary, quali i suoi valori, la sua mission sul territorio, per la cultura e per gli interventi umanitari. La tematica è stata illustrata a due voci: quella dell’avv. Giancarlo Angelini De Miccolis, avvocato penalista presso il foro di Bari e quella del dott. Andrea Riccardo Miani, funzionario istruttore direttivo amministrativo contabile, già presidente del Rotaract. Premesso che internet è la prima cosa che l’umanità abbia costruito che l’umanità stessa non comprende e che esso sia il più grande esperimento di anarchia che sia mai stato fatto, esso può tradursi in “rete sociale”, connessione tra persone con differenti legami di amicizia, di lavoro e di altri interessi comuni. Ve ne sono di diversi tipi, tra cui il più famoso forse è Facebook, ma anche Instagram, Telegram, Tik Tok, Twitter, Wats App… I social oggi sono l’evento più importante e maggiormente ricco di implicazioni dalla rivoluzione industriale ad oggi. In Italia il 75 per cento dei cittadini tra i 18 ed i 35 anni usa quotidianamente i social media. I relatori hanno fato presente che esiste una “netiquette”, un insieme di regole informali che disciplina il buon comportamento di un utente sul web di internet, specie nel rapportarsi ad altri utenti. Il rispetto della netiquette, hanno fatto presente, non è imposto da alcuna legge ma essa è richiamata dai contratti di fornitura. Inoltre occorre che i giovani stiano attenti alla creazione di falsi profili in quanto essi costituiscono reato. In genere i ragazzi li creano per conoscere persone nuove senza esporsi troppo; per controllare i propri amici o il proprio partner senza che essi lo sappiano; financo per cercare di sfuggire ai propri genitori. Essi hanno posto l’attenzione sul fatto che basta un post sbagliato su Faceboock perché i dipendenti possano ricevere una sanzione disciplinare. I due avvocati hanno informato i giovani su quali sono i più comuni comportamenti scorretti, spesso inconsci: la diffamazione; l’ingiuria; la sostituzione di persona; la minaccia; la violenza privata; le pubblicazioni illegittime; la lesione della privacy; il trattamento illecito dei dati personali; gli atti persecutori; la violazione del diritto di autore ed infine, molto pericolosa, la diffusione illecita di immagini o di video sessualmente espliciti che possono, come conseguenza, procurare alle vittime “revenge porn”, “cavallo di ritorno”, ricatto. Alla domanda di alcuni studenti su che cosa rischiano essi che non sono maggiorenni, i due esperti hanno fatto presente che saranno i loro genitori a risponderne ed a rimborsare il danneggiato. Una istituzione come la scuola, hanno essi sentenziato, deve senza alcun dubbio educare gli studenti ad un uso più consapevole e rispettoso dei social, educando ad affrontare ed a prevenire spiacevoli conseguenze, come la macchia della “fedina penale”. “In conclusione- hanno affermato De Miccolis e Miani- i social media possono essere un modo efficace di comunicare ed anche per studiare e possono quindi portare molti benefici se utilizzati correttamente e nel rispetto della nostra comunità”. Uno studente voleva sapere se i docenti possono “sequestrare” i loro telefonini durante l’ora di lezione. La risposta è stata, purtroppo per lui, affermativa se nel regolamento scolastico è prevista una tale procedura.
Pietro Gonnella
IL R. C. PUTIGNANO E LA SHOAH : IL DOVERE DELLA MEMORIA CHE CI AIUTA AD ESSERE LIBERI
“Il Rotary è moltissimo impegnato per i giovani, per la prevenzione dei conflitti e per la promozione della pace- ha informato gli studenti dell’Istituto Superiore Dell’Erba di Castellana Grotte l’ing. Francesco Mercieri, presidente del Rotary club Putignano Trulli e Grotte- obiettivi che si raggiungono attraverso la consapevolezza di cosa è la guerra”. In questo la ragione dell’intervento rotariano in tale scuola, scelta per distinzione, sul territorio, di vivacità e di cultura storica oltre che scientifica. “Non dobbiamo dimenticare quello che l’uomo ha potuto fare perché ciò possa non ripetersi più”, ha osservato la prof.a Giovanna Moccia che, nelle veci della preside Teresa Turi, ha fatto presente che il giorno della memoria del 27 gennaio serve per ricordare, per non dimenticare Auschwitz e gli orrori della guerra, nel timore, come dicono gli ultimi superstiti e Liliana Segre, che domani si dimentichi quanto accaduto. Il prof. Osvaldo Buonaccino D’Addiego, una vita di docente e di vicepreside nell’Istituto Tecnico Pertini di Turi, ha portato agli studenti le sedici testimonianze di superstiti che egli ha raccolto nel libro “La staffetta della memoria”. Il padre, soldato in difesa del proprio Paese, arrestato in Grecia per non aver aderito al governo nazista di Salò, deportato in Germania a Buckow, – ha raccontato – salvo per aver bevuto acqua di pozzanghera e mangiato carne di topo e bucce di patate prese dalla spazzatura del campo, ogni giorno ha ripetuto al figlio “Prego tanto che voi non vediate e non subiate quanto ho visto e subito io”. I giovani che vivono solo il presente, egli ha affermato, poco amano la storia ma con l’ausilio di un filmato, di qualche fotografia e di alcune testimonianze di superstiti, ha fatto loro sicuramente apprendere come nel cuore della civile Europa, negli anni quaranta del secolo scorso, proprio nella terra dove è nato il Romanticismo, la grande musica di Beethoven e di Mozart, è nato quello che è stato definito “l’inferno sulla terra”. Egli ha quindi, fatto un parallelismo con quanto sta succedendo in Ucraina, i cui cittadini certo non immaginavano fino a qualche mese fa, di vivere una esperienza simile, feroce, tragica. “L’uomo diventa cattivo e crudele- egli ha detto -quando perde la forza della ragione. Allora prevale la brutalità e l’egoismo”. Quindi ha fatto vedere un filmato da lui stesso composto, con scene crude e molto forti, delle quali ha chiesto perdono. La storia della tragedia sinteticamente parte dalla promulgazione delle leggi razziali, con una escalation di decreti giunti anche fino alla difesa della razza italiana; lunghi treni merci che hanno deportato nei campi di concentramento e di sterminio ebrei rastrellati quotidianamente, comunisti, omosessuali, prigionieri di guerra, zingari, intellettuali; fame, freddo e fumo (di morte) che li hanno uccisi quasi tutti; cadaveri di uomini e di donne molto dimagriti, trascinati con una ruspa nelle fosse e bruciati. I superstiti, ha spiegato D’Addiego, non sono riusciti subito a far conoscere le loro testimonianze per timore di non essere creduti. Si è dovuto attendere gli anni novanta perché questo accadesse. “La mente umana non è in grado di capire il male assoluto perpetrato ai danni di undici milioni di cittadini”, ha constatato. Ha poi riferito le testimonianze da lui raccolte dai superstiti fatti venire a Turi fin dall’anno duemila. Tra queste ha colpito gli studenti quella di Pietro Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz, che ha raccontato come sui lager non volavano uccelli per quanto era impregnata di morte l’aria. Elisa Springer che portava con sé una videocassetta, durante la visione non alzava mai lo sguardo da terra perché quel “signore” ripreso non era degno di essere visto: era il dott. Death, chirurgo assassino che fa più paura di un horror: iniettava acqua e poliomelite nelle vene delle vittime per “vedere l’effetto che fa”; definito anche dottor morte” per l’efferatezza e la crudeltà dei suoi esperimenti. Salomone Venezia che ha riferito di un bimbo sopravvissuto al seno della madre che lo allattava mentre ella moriva per i gas, il cui vagito fu ascoltato da un ufficiale SS che lo afferrò e gli sparò in faccia: cattiveria pura! Alberto Mieli, di corporatura robusta, costretto dai nazisti a lanciare in aria i bimbi afferrati per le gambette sui cui corpi essi si esercitavano al tiro a segno: vera crudeltà! Sami Modiano che ha raccontato che il padre, intuendo quanto stava accadendo, ha esclamato al figlio: “Qualunque cosa accada, non perdere mai la tua dignità”. La dignità di una persona sta soprattutto nel rispetto dell’altra persona: solo così si è degni di vivere insieme alle altre persone.
Pietro Gonnella