R.C. PUTIGNANO. SICUREZZA URBANA, REALE E PERCEPITA: IL QUESTORE CAPRIO AL ROTARY

Milano ormai è una città insicura, Roma poco meno. Purtroppo i malviventi contano su una ormai certa impunità per i loro reati, diciamo su una sostanziale benevolenza da parte dell’Italia. E’ inutile inasprire le pene. C’è molto da fare. Per rendere sicure le nostre città, occorre un gioco di squadra di tutte le istituzioni: politica, amministrazione pubblica, autorità giudiziaria, forze dell’ordine, che agiscano in maniera concreta e concertata e non con gli slogan. E’ in sintesi, il pensiero del questore dott Fabio Caprio, invitato l’altra sera, 4 maggio, dal presidente ing Francesco Mercieri, al Rotary club Putignano Trulli e Grotte per una conversazione sul tema “Sicurezza urbana, reale e percepita: nuove forme di violenza”. Il presidente ha voluto che egli, dall’alto del suo ultratrentennale impegno nella Polizia di Stato, donasse ai soci ed agli ospiti intervenuti, tutta la sua esperienza e , se possibile, rassicurazioni sulla stato di sicurezza attuale che viene percepito molto più precario di quanto, forse, sia in realtà. Il dott. Caprio infatti, in Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia e Calabria, ha diretto complesse attività di investigazione sulla criminalità comune, organizzata ed anche terroristica; ha gestito numerosi e delicati servizi di ordine e di sicurezza pubblici; dirigente di reparti mobili, della DIGOS, della Polizia Anticrimine e di commissariati di Pubblica sicurezza. Con gli anni, secondo il dr. Caprio, è aumentata la sensibilità dei cittadini sul tema della sicurezza, anche perché è stato purtroppo, accertato che tra i tanti senza lavoro chiamati a lavorare nei campi, nella raccolta di frutta e verdura, anche nelle fabbriche, nei supermarket, ci sono dei malintenzionati che hanno dato e danno origine a pericoli per l’ordine pubblico. Oggi c’è il grande problema della sicurezza delle stazioni ferroviarie e delle aree circostanti; a Milano come a Roma e come a Napoli; i pericoli sono ovviamente maggiori nelle grandi città e meno in quelle medie e piccole, dove il controllo delle forze dell’ordine è meno arduo. Il pericolo viene percepito provenire dai tanti stranieri che, senza lavoro e senza fissa dimora, bivaccano intorno alle stazioni, nei giardini circostanti, nei parchi, con grandi problemi di sicurezza, soprattutto di sera e di notte. Noi siamo allarmati dai continui sbarchi che inondano Lampedusa e le nostre coste meridionali, prima frontiera dell’Europa dal mare. Ma non porgiamo molta attenzione anche alle rotte terrestri che dall’Asia e dal Medio Oriente, indirizzano i migranti in Bosnia da dove, attraverso faticosi cammini e con non meno pericoli, attraversano la Croazia e la Slovenia e si affacciano in Italia dove, se non notati, sono loro che attirano l’attenzione delle forze dell’ordine, perché in Italia “si riceve un’accoglienza migliore che altrove”. E’ sorto così, da alcuni anni, il problema della sicurezza urbana. Infatti, tra protezione speciale, permesso temporaneo di soggiorno, fogli di via non eseguiti ed altre benevolenze, si è diffuso il concetto che noi Italiani siamo molto accoglienti di altri ed al Sud di più. Questi emigrati così, che non riescono a raggiungere i loro parenti all’estero, che non riescono a trovare un lavoro, anche molto umile, che non si riesce a rimpatriare, vivono ai margini della vita sociale italiana, estranei alla realtà cittadina. A Bari, anche in questo caso in zona stazione, dopo le ore 19,00 la gente ha paura di attraversare la magnifica Piazza Aldo Moro anche se in gruppo. Una volta, ha fatto notare il questore, c’era maggiore coesione sociale; oggi si ha paura di intervenire in difesa di un cittadino che viene rapinato o di una donna che viene strattonata, minacciata e violentata. Se si analizzano i numeri delle denunce, degli arresti, dei fermi di polizia, saremmo portati a pensare che la sicurezza urbana “reale” sia forte, garantita ed assicurata nelle nostre città. Ma a Napoli, per esempio, quasi nessuno denuncia più, sia per paura di ritorsioni sia perché si crede che ciò sia inutile. A Napoli però, la sicurezza viene “percepita” bassissima ed è fonte di grande preoccupazione. Oltre alla benevolenza tipica italiana, ci si mettono anche situazioni particolari e normative poco stringenti: dopo il fermo di polizia di 48 ore per esempio, spesso il delinquente viene rimesso in libertà; se gli si dà un obbligo di dimora, dove egli potrà dimorare? Se gli si commina un divieto di dimora, a cosa esso serve se si va a delinquere nella città vicina? Se si dà una sanzione economica, come essa potrà essere pagata dai nullatenenti? C’è anche poi, il problema dell’impiego delle forze dell’ordine in compiti non propriamente di controllo del territorio; come quando le pattuglie della polizia locale effettuano dei rilievi per incidenti stradali, esse sono distratte dai compiti di vigilanza del territorio. Così come i Carabinieri o la Polizia di Stato che devono anche intervenire per dirimere dei contenziosi familiari, vengono sottratti al compito della sicurezza urbana, laddove il legislatore avrebbe potuto prevedere l’intervento degli assistenti sociali o di altre figure. Esiste poi, anche il problema della “deterrenza”. Magnifico se questa deterrenza fosse esercitata dalle forze dell’ordine. Non sempre tuttavia è così. A Bari vecchia per esempio, non si delinque più come fino ad alcuni anni fa; essa “deve” essere una “bomboniera”, attirare turisti e far lavorare più gente. Ma con un diverso tipo di deterrenza, non legittimo purtroppo. Come in tante zone di Palermo trovano conveniente pagare poco, ma tutti e via… si vive tranquilli! Non è legittimo ma, spesso purtroppo, chi denuncia finisce per non essere tutelato. Oggi si invoca da più parti, l’installazione di un maggior numero di telecamere. Ma occorre il personale che poi “veda” le immagini che pervengono in tempo reale! Questo non avviene se non dopo che è stato commesso un reato. Si invoca il “riconoscimento facciale” ma sembra che la tutela della privacy sia più importante della tutela della sicurezza dei cittadini. A Putignano, da quando si è insediato il presidio della Polizia di Stato, la deterrenza è aumentata di molto. Questo è un bene. Per contrastare in maniera efficace la delinquenza ed assicurare una reale e ben percepita sicurezza, è necessaria una risposta più efficace di tutte le istituzioni, insieme e nessuna esclusa.
Pietro Gonnella

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